Riomaggiore la storia
Nel VII secolo, secondo un'antica leggenda non convalidata da fonti storiche, ma tramandata oralmente, un gruppo di profughi greci per sfuggire alle persecuzione dell'imperatore Leone III di Bisanzio, approdarono presso la punta di Montenero dando vita ad insediamenti sparsi nella zona collinare.
Solo con l'espansione della Repubblica di Genova, che diede maggiore sicurezza nei mari, gli abitanti scesero al mare verso l'anno mille per dare origine al borgo di Riomaggiore che andava formandosi soprattutto nella zona ora definita la marina di Riomaggiore.
Le prime notizie storiche certe, parlano della cessione del territorio di Riomaggiore da parte dei Fieschi alla Repubblica di Genova nell'anno 1276, stessa sorte toccata agli altri borghi delle Cinque Terre e parte del territorio della Liguria di levante.
Ebbe inizio quindi, grazie alla dominazione di Genova, un periodo di espansione commerciale ed economica con il potenziamento della produzione vitivinicola grazie ad opere di terrazzamento delle colline circostanti e la conseguente produzione di un ottimo vino ancor oggi famoso in tutta Europa. I nuovi agi e la tranquillità politica, permisero ai riomaggioresi la costruzione di opere più grandi e belle come la parrocchiale di San Giovanni Battista che per volere del vescovo di Luni Antonio Fieschi fu iniziata nell'anno 1340.
Nel VI secolo verrà rinforzato il castello a causa delle numerose incursioni di pirati nella zona costiera.
Il borgo seguì le alterne vicende di Genova, che nel 1818 con il Congresso di Vienna viene annessa al Regno di Sardegna.
Riomaggiore esce dall'isolamento con la costruzione della linea ferroviaria Genova - La Spezia (1874-1880), che rompe la compattezza del borgo suddividendolo in due tronconi, quello più antico verso il mare e quello più moderno con caratteristiche turistico-commerciali, tale linea verrà poi raddoppiata nel 1926-28.
Solo negli anni 1960 verrà costruita la carrozzabile che la collega con La Spezia.
Sorto sul colle che separa la parte più antica del borgo dalla zona più moderna della stazione è detto "Castellazzo di Cerricò", è una fortificazione risalente al XIII secolo.
Fu costruito dai marchesi Turcotti, signori di Ripalta, nel 1260 e successivamente dai Genovesi completato nel XV-XVI secolo dopo il dominio di Nicolò Fieschi, si presenta a base quadrilatera con i lati maggiori leggermente convergenti verso il mare e con cinta muraria fornita di due grosse e tozze torri circolari. Una stretta scala esterna porta alla facciata prospiciente il paese sulla quale è situato un orologio
Riempito di terra nel 1800 per uso cimiteriale è stato recentemente ristrutturato come centro di accoglienza per attività culturali e didattiche.
Nella parte alta del borgo si trova la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata, come indicato da una lapide posta in facciata nel 1340 con licenza del vescovo di Luni, Antonio Fieschi. Di interesse le monofore e i due portali ogivali.
La facciata in stile neogotico è del 1870 (rischiava di crollare) e conserva l'originario rosone traforato, l'interno è a tre navate divise da alti archi ogivali.
Riomaggiore è oggi un borgo visitato da un'infinità di turisti che giungono in questo luogo sia per assaporare la bellezza del luogo che per trovare pace e serenità.
Luogo in cui fin dall'antichità si produceva e si produce tuttora il famosissimo vino Sciacchetrà, frutto di un'agricoltura del tutto particolare, vino passito dolce e liquoroso ottenuto per essiccazione delle uve provenienti dai celebri terrazzamenti della zona ed apprezzato in tutto il mondo.
Molti i locali in Riomaggiore dove gustare l'ottimo vino e assaporare i piatti tipici di questo luogo che ha una cultura più contadina che marinara.
Il piatto tipico è la torta di riso salata, la minestra di campo, i ravioli, la cima alla genovese, il pesto, la torta di castagne. Comunque si possono assaporare ottimi piatti di pesce come lo stoccafisso, le acciughe salate e i muscoli ripieni.