Dove si immergono gli induisti?
Dove si immergono gli induisti?
Come abbiamo detto, il Gange è il fiume più sacro dell'India, ovunque lungo le sue rive, dalle sorgenti dell'Himalaya al delta del Bengala, distante 2500 km, sono disseminati luoghi di culto e di pellegrinaggio.
Perché gli indiani si immergono nel Gange?
Gli induisti considerano il Gange il fiume sacro dell'India perché le sue acque hanno il dono di lavare i peccati e conducono vero la salvezza. Nota è infatti la tradizione del “bagno sacro” che viene effettuato in particolari occasioni.
In quale fiume si immergono gli induisti?
Gange Numerosi luoghi sacri indù si trovano lungo le sponde del fiume Gange, tra cui Haridwar e Varanasi, la città più importante dell'induismo. Si ritiene che bere l'acqua del Gange farà sì che dopo l'ultimo respiro l'anima salirà al cielo.
Dove pregano induisti?
Il Mandir (sanscrito मन्दिर, "casa") è un tempio induista dedicato a un deva, ovvero un dio; è il luogo in cui sperimentare una visione (Darshan) che è epifania, manifestazione ed esperienza diretta del divino. Caratteristico di un tempio è la presenza di una murti (immagine) del deva (dio) cui l'edificio è consacrato.
Cosa rappresenta il fiume Gange per gli indiani?
Per gli hindu il Gange rappresenta la dea Ganga, generatrice di tutte le acque, la madre generosa che disseta, purifica e guarisce. Ma le acque del fiume Gange non sono poi così pure. Ogni anno decine di tonnellate di ceneri delle cremazioni e di resti umani vengono gettati nel fiume.