Quando si può dire a me mi?
Quando si può dire a me mi?
Nel linguaggio informale infatti è ampiamente consentito dire “A me mi”. Da evitare invece durante colloqui di lavoro o esami importanti. Un elemento quindi sovrabbondante, forse inutile e ridondante, ma utilissimo rafforzativo per dare alla frase un'enfasi più marcata.
Perché non si può dire ma però?
Ma però si può dire sempre verbalmente, mentre nello scritto non va più bene perché solitamente si utilizza un linguaggio formale. Questa regola l'ho estrapolata dall'enciclopedia Treccani, e anche l'Accademia della Crusca sostiene lo stesso dicendo che è una forma "estranea alla cultura della scuola".
Quando si usa te o ti?
I pronomi personali complemento si usano quando nella frase il pronome svolge una funzione diversa da quella di soggetto e cioè:
- complemento oggetto: La (lei) vedrò. – Ti (te) ascolterò.
- complemento di termine: Le (a lei) regalerò delle rose. – Ti (a te) regalo una rosa.
- gli altri complementi indiretti: Vieni con me (c.
Che in grammatica?
Il "che" è un pronome relativo quando sostituisce un nome (maschile o femminile, singolare o plurale, soggetto o complemento oggetto). ... Il "che" è un pronome esclamativo quando è riferito a cose (non a persone), può essere sostituito da "che cosa" e la frase termina con un punto esclamativo.
Come si dice a me piace oa me mi piace?
La frase “a me mi piace” é scorretta perché si ripete due volte un pronome personale che ha la stessa funzione: me e mi. (The phrase “a me mi piace” is incorrect because a personal pronoun is repeated twice having the same function: me and me.)
Quando si usa ma è però?
Il 'ma' è la congiunzione oppositiva per eccellenza: esprime una contrapposizione netta. Con un semplice esempio, posso dire “Non sei stato gentile, ma scortese”. Il 'però' ha valore limitativo: precisa e circoscrive quanto detto in precedenza.
Cosa posso usare al posto di Ma?
La congiunzione ma è una delle cosiddette congiunzioni coordinative (come e, o, oppure, né, cioè, infatti e così via) di tipo avversativo. Altre congiunzioni avversative sono però, appunto, tuttavia, nondimeno, eppure, anzi, piuttosto, bensì.
Come si dice beato tè o beato tu?
Beato te!, Povero me! Il pronome personale te (o me) ha qui funzione di soggetto e come tale non deve essere preceduto da alcuna preposizione.
Che pronome e tè?
I pronomi personali complemento si distinguono poi in forme forti (ovvero su cui cade un accento tonico: me, te, lui/lei/sé/ciò, noi, voi, essi/esse/loro/sé) e forme deboli (ovvero sprovviste di accento tonico: mi, ti, lo/gli/ne/si, la/le/ne/si, ci, vi, li/ne/si, le/ne/si), che sono anche dette particelle pronominali.