Cosa vuol dire sferzata?
Cosa vuol dire sferzata?
sferzata s. f. [der. di sferzare]. – Colpo di sferza, frustata: dare una s. al cavallo; estens.: avanzava a fatica, menando sferzate alle erbe che gli impacciavano il cammino; fig., giudizio di biasimo aspro e pungente: è un critico che non risparmia sferzate a nessuno.
Cosa significa sferrare un attacco?
Avventarsi, scagliarsi con violenza (propriam., come chi si libera dai ferri o dalle catene che lo trattenevano, cfr. scatenarsi): sferrarsi contro un avversario; Una furia infernal quando si sferra Sembra Marfisa ( Ariosto ). b. Tirare, scagliare con rapidità e con grande impeto: s.
Cosa è lo staffile?
Cinghia di cuoio regolabile che unisce ciascuna delle due staffe alla sella; talvolta è così chiamato anche l'occhio della staffa. 2. estens. Sferza costituita per lo più da una sola lunga striscia di cuoio attaccata a un manico di legno o ad altra impugnatura.
Cosa è la controffensiva?
controffensiva s. f. [comp. di contro- e offensiva]. – Azione offensiva condotta al livello delle più grandi unità, allorché il difensore, mutato a proprio favore il rapporto di potenza, è in grado di assumere l'iniziativa in campo strategico, o di riprenderla: scatenare la c. su tutto il fronte; la c.
Cosa significa Ravviando?
Riavviare, riprendere una cosa interrotta: si parlava già di ravviare i lavori (Manzoni); r. il fuoco, rattizzarlo. 2. Rimettere in ordine, assestare: ravviare o ravviarsi i capelli spettinati, i vestiti; r.
Cosa vuol dire petto villoso?
di villus «pelo, vello»]. – 1. Peloso, irto di peli: petto v., braccia v.; Memmo al tergo di Niso un tergo impose Di v.
Cosa vuol dire ravviare i capelli?
Rimettere in ordine, assestare: ravviare o ravviarsi i capelli spettinati, i vestiti; r. una matassa arruffata, anche in senso fig., rimettere in sesto una faccenda imbrogliata; r. una stanza, una camera, raro, rassettarla, riordinarla.
Cosa significa uomo villoso?
agg. 1 Cosparso di peli, peloso: uomo dal petto v.
Cosa vuol dire dolente sogghigno?
di sogghignare]. – Ghigno leggero; sorriso contratto in una smorfia che esprime uno scherno astioso o malizioso, un maligno compiacimento per le avversità e gli insuccessi altrui: fare un s.; un s. amaro; un s. di disprezzo, di derisione.