Quanti tipi di contratti di affitto ci sono?
Quanti tipi di contratti di affitto ci sono?
A seconda di queste caratteristiche si contraddistinguono quattro tipologie di contratti di affitto, quali:
- contratto a canone libero.
- contratto a canone concordato.
- contratto di locazione transitorio.
- contratto di affitto per studenti universitari.
Quanto dura l'affitto?
Il canone è libero purché non superi un tetto massimo fissato da accordi territoriali. La durata minima del contratto è di 6 mesi e quella massima è 3 anni; decorso detto termine il contratto si intende rinnovato automaticamente per un periodo di altri due anni, salvo disdetta del conduttore.
Quanto dura il contratto transitorio?
Il contratto di affitto transitorio può avere una durata minima di 30 giorni e una durata massima di 18 mesi. La stipula di un contratto di questo tipo conviene quando il locatario è una persona che necessita di un'abitazione per periodi di tempo limitati, principalmente per esigenze di studio o lavoro.
Quanto durano i contratti d'affitto?
L'articolo 2 della Legge n. 4 stabilisce la durata minima dei contratti di locazione a contenuto libero; la durata minima di un contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo è di quattro anni, rinnovabile per altri quattro anni.
Quanto dura minimo un contratto di affitto?
La legge determina il periodo minimo e massimo di durata del contratto di locazione: periodo minimo di durata del contratto di locazione: 1 mese; periodo massimo di durata del contratto di locazione: 18 mesi.
Come si rinnova un contratto di locazione transitorio?
Il rinnovo contratto di locazione transitorio è possibile, a patto che l'esigenza transitoria si estenda oltre il termine inizialmente previsto. Al fine del rinnovo contratto di locazione, la parte deve inviare all'altra una lettera raccomandata con la dichiarazione che l'esigenza persiste.
Quale è il contratto di affitto conviene?
Il contratto a canone concordato è più conveniente anche a livello fiscale: la legge ha infatti previsto delle agevolazioni proprio per compensare il minor guadagno per il locatore. Per l'inquilino, il contratto a canone concordato è anche fiscalmente più conveniente.