Come funziona il rientro a lavoro dopo maternità?

Come funziona il rientro a lavoro dopo maternità?

Come funziona il rientro a lavoro dopo maternità?

rientro a lavoro dopo gravidanza: diritti e agevolazioni. Terminati i cinque mesi di congedo obbligatorio, le madri lavoratrici rientrate al lavoro hanno diritto a delle ore al giorno per l'allattamento, che possono essere una ogni sei ore o due al giorno.

Come chiedere il part time post maternità?

In particolare, dopo la maternità la lavoratrice può chiedere la trasformazione del contratto da tempo pieno a part time, se la riduzione dell'orario di lavoro non supera il 50%, e il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta e deve trasformare il contratto entro 15 giorni dalla presentazione della domanda.

Cosa fare dopo congedo maternità?

Dopo aver usufruito del congedo obbligatorio, la mamma ha a disposizione un periodo di sei mesi astensione dal lavoro, che può essere utilizzato fino agli otto anni di età del figlio in modo continuativo o frazionato nel tempo.

Come richiedere il prolungamento della maternità?

Una volta terminato il congedo obbligatorio, lo stesso può essere esteso sino a sette mesi dopo il parto a fronte di:

  1. Condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli alla salute della lavoratrice;
  2. Lavoratrice addetta a lavori pericolosi, faticosi o insalubri senza possibilità di essere spostata ad altre mansioni.

Quanti mesi sono per allattamento per legge?

Allattamento e lavoro: mamme lavoratrici dipendenti La lavoratrice ha diritto ai permessi per l'allattamento fino al primo anno di vita del bambino. ... Se rientrata dalla maternità facoltativa, quindi il bebè ha nove mesi, ha diritto a tre mesi di allattamento.

Quando il datore di lavoro è obbligato a concedere il part time?

Questo obbligo del datore di lavoro alla concessione del contratto a tempo parziale si verifica quando: ha luogo un congedo parentale richiesto dal dipendente. ... il dipendente fa' parte di un percorso di protezione sulla violenza di genere.

Come richiedere il part time reversibile?

Può essere richiesto sia dal padre che dalla madre, ma una sola volta e la riduzione dell'orario non può superare il 50%. La richiesta va presentata con 60 giorni di preavviso e deve indicare il periodo per cui si richiede il nuovo orario.

Come comunicare all'INPS la nascita di un figlio?

La lavoratrice è tenuta a comunicare la data di nascita del figlio e le relative generalità entro 30 giorni dal parto mediante una delle modalità telematiche sopra indicate. Le lavoratrici autonome trasmettono la domanda telematica a parto avvenuto.

Quando finisce il congedo di maternità?

5 mesi La durata complessiva del congedo di maternità è pari a 5 mesi e può essere fruito: durante i due mesi precedenti la data presunta del parto; ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra la data presunta e la data effettiva del parto; durante i tre mesi successivi al parto.

Qual è il congedo di maternità lavoratrici dipendenti?

  • Congedo di maternità lavoratrici dipendenti Le lavoratrici dipendenti hanno l’obbligo di astensione dal lavoro nel periodo che va dai due mesi precedenti alla data presunta del parto fino ai tre mesi dopo il parto. Questo periodo può essere esteso per motivi legati alla salute della lavoratrice oppure a mansioni rischiose.

Qual è il periodo di congedo per la maternità?

  • Tutte le lavoratrici, che siano dipendenti, autonome o iscritte alla Gestione separata Inps hanno diritto a beneficiare del periodo di congedo per maternità, anche noto come periodo di aspettativa prima e dopo il parto.

Come fare domanda di congedo di maternità INPS?

  • Come e quando fare domanda di congedo di maternità Inps La domanda di congedo di maternità Inps dovrà essere inviata prima dei due mesi che precedono la data prevista per il parto e il termine ultimo è fissato al massimo entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile.

Qual è la retribuzione per la maternità?

  • Durante il periodo di congedo per maternità, le lavoratrici conservano un’indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione; molti contratti collettivi pongono a carico del datore di lavoro il restante 20%. I periodi di maternità sono computati ai fini contributivi, dell’anzianità di servizio, della tredicesima e delle ferie.

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