Quali sono gli schiavi di oggi?
Quali sono gli schiavi di oggi?
I nuovi schiavi d'oggi Esiste ancora oggi in molte forme diverse: traffico di esseri umani, sfruttamento del lavoro per debiti, sfruttamento dei bambini, sfruttamento sessuale e lavori domestici forzati sono solo alcune. Una più grave e disumana dell'altra.
Quanti sono gli schiavi oggi nel mondo?
Il fenomeno, chamato schiavitù moderna, riguarda - appunto - circa 40 milioni di persone, secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). I minori rappresentano il 25% del totale. Donne e bambine sono le più colpite, si parla del 71%.
Dove avviene la tratta degli schiavi oggi?
Secondo il Global slavery index, in questi dieci paesi – Cina, Repubblica Democratica del Congo, India, Indonesia, Iran, Nigeria, Corea del Nord, Pakistan, Filippine e Russia – vive complessivamente il 60 per cento circa di tutte le persone ridotte in schiavitù e più della metà della popolazione mondiale.
Dove ha luogo la tratta degli schiavi oggi?
Secondo il Global slavery index, in questi dieci paesi – Cina, Repubblica Democratica del Congo, India, Indonesia, Iran, Nigeria, Corea del Nord, Pakistan, Filippine e Russia – vive complessivamente il 60 per cento circa di tutte le persone ridotte in schiavitù e più della metà della popolazione mondiale.
Dove è ancora presente la schiavitù?
La schiavitù moderna inoltre riguarda tutti i Paesi del mondo e sono proprio i dati a dircelo: 7.6% in Africa, 6.1% in Asia Meridionale e Asia Pacifica, 3.9% in Europa, Medio Oriente e Russia, 3.3% negli stati della penisola araba e 1.9% in America settentrionale, centrale e meridionale.
Cosa sono le nuove schiavitù?
Si tratta di fenomeni quali prostituzione forzata, pedofilia, servitù domestica, sfruttamento di manodopera spesso clandestina. Situazioni che sfuggono alla nozione classica e storica di schiavitù ma che mantengono la medesima forza annichilente della dignità umana.
Dove è legale la schiavitù?
Ancora Paesi come la Nigeria, l'Etiopia, la Russia, la Thailandia, il Congo, la Birmania e Bangladesh non sono da meno, con la loro produzione tessile.