Quanto dura un infusione di rituximab?

Quanto dura un infusione di rituximab?

Quanto dura un infusione di rituximab?

L'infusione del farmaco inizia con una prima velocità per 30-60 minuti. In assenza di effetti collaterali, la velocità viene raddoppiata fino al termine della terapia. La durata dell'infusione può variare da 90 minuti a 120 minuti, e può pro- lungarsi ulteriormente in caso di effetti collaterali (v. dopo).

Quanto costa il rituximab?

Con la gara su rituximab, ormai fuori brevetto, la Regione Piemonte taglia del 46% il prezzo di ogni singola confezione da 500 mg: si passa da 1.139 euro dell'originator a 610 euro.

Come si somministra il rituximab?

Il rituximab si somministra per infusione in vena (somministrazione goccia a goccia) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena). Siccome alcuni pazienti potrebbero sviluppare una reazione allergica (cfr.

Chi produce il rituximab?

Il rituximab è stato sviluppato da Idec Pharmaceuticals e, in seguito all'analisi dei dati di sicurezza ed efficacia prodotti dagli studi clinici, è stato approvato dall'Food and Drug Administration (FDA) americana nel 1997 per i pazienti affetti da linfoma non Hodgkin a cellule B, resistenti ad altri regimi di ...

Quanto dura infusione monoclonali?

La somministrazione degli anticorpi monoclonali è per via parenterale, in particolare mediante infusioni endovenose della durata di qualche ora. Non possono essere introdotti per via orale, in quanto trattandosi di proteine, verrebbero digerite e distrutte.

Quanto dura l infusione di Ocrelizumab?

Ocrelizumab viene somministrato per infusione venosa ogni sei mesi. La prima dose viene somministrata con 2 infusioni da 300 mg a due settimane di distanza. Le dosi successive vengono somministrate come dosi single da 600 mg.

Che cosa sono i farmaci immunosoppressori?

Ci sono diversi tipi (classi) di immunosoppressori disponibili, tra cui: farmaci glucocorticoidi (cortisonici), che hanno proprietà immunosoppressive e antinfiammatorie. inibitori dell'attivazione dei linfociti T, particolare tipo di cellule immunitarie (ciclosporina e tacrolimus) antimetabolici (sirolimus)

Che cos'è il linfoma non Hodgkin?

I linfomi non-Hodgkin sono tumori che derivano da alterazioni genetiche o molecolari di alcune cellule del sistema immunitario, in particolare dei linfociti.

Chi può fare la cura monoclonale?

L'accesso ai farmaci a base di anticorpi monoclonali avviene dopo una valutazione medica, a cura dei medici di famiglia oppure dei medici delle USCAR (Unità Speciale di Continuità Assistenziale Regionale).

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