Qual è la mortalità a lungo termine del donatore vivente?

Qual è la mortalità a lungo termine del donatore vivente?

Qual è la mortalità a lungo termine del donatore vivente?

Il donatore vivente deve essere sottoposto a rigorosi accertamenti medici volti ad identificare ogni controindicazione di tipo fisico o psicologico. Deve essere assicurata un'assistenza a lungo termine ai donatori, così come ai riceventi. Rischio di morte in lista di attesa: +45% per anno!

Come si accerta la morte per la donazione a cuore fermo DCD?

La morte viene certificata da un medico attraverso la registrazione di un elettrocardiogramma protratto per almeno 20 minuti che dimostri l'irreversibilità dell'arresto cardiaco (Legge n°578 del 29 Dicembre 1993 "Norme per l'accertamento e la certificazione di morte").

Perché è più facile che un trapianto riesca tra consanguinei?

Si tentarono con qualche successo trapianti di rene fra parenti (genitori e figli o fratelli), perché fra organismi geneticamente vicini il rischio di rigetto è minore.

Quanti organi si possono donare?

Gli organi che possono essere donati dopo la morte sono: cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino; tra i tessuti: pelle, ossa , tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni. La legge vieta espressamente la donazione del cervello e delle gonadi.

Qual è la prevalenza di ipertensione arteriosa nel donatore vivente?

Tale osservazione però non è stata confer- mata da uno studio Svedese specificamente condotto su donatori viventi; la prevalenza di ipertensione era del 38% (31% per il sesso femminile e 46% per quello maschile), non maggiore rispetto alla popolazione ge- nerale dopo aggiustamento per età (28).

Chi autorizza l'esecuzione del trapianto da vivente?

E' competente il Giudice del luogo in cui risiede il donatore o ha sede l'istituto autorizzato al trapianto.

Come avviene la donazione delle cornee?

Le cornee, in quanto tessuti, possono essere prelevate una volta accertato il decesso con l'esecuzione di un elettrocardiogramma piatto per almeno 20 minuti, che attesta la morte celebrale. Il prelievo deve essere eseguito al più presto, entro le 24 ore.

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