Quanti sono i congedi parentali?
Quanti sono i congedi parentali?
La madre ha diritto a 6 mesi di congedo (180 giorni). Il padre ha diritto a 6 mesi di congedo (180 giorni) elevabili a 7 qualora eserciti il diritto di astensione dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato inferiore ai 3 mesi. Nel caso in cui vi sia un solo genitore il congedo spetta per 10 mesi.
Cosa spetta ai bambini disabili?
I minori di 18 anni con disabilità possono ottenere l'indennità di accompagnamento o mensile di frequenza, previste dalla legge n° 2. Sono richieste dall'INPS in caso di invalidità riconosciuta al 100%. ... Come si legge sul sito dell'INPS, l'indennità di frequenza ammonta per il 20,09 euro mensili.
Quanti giorni spettano per malattia figlio?
30 giorni all'anno, tra il padre e la madre, con la retribuzione al 100% se il figlio ha un'età compresa tra 0 e 3 anni. 5 giorni all'anno, tra il padre e la madre, senza retribuzione se il figlio ha un'età compresa tra 3 e 8 anni.
Quanto prende un bambino con la 104?
Il lavoratore, secondo la Legge 104, può fruire di 2 ore di permesso giornaliero indennizzato per assistere il figlio disabile (portatore di handicap grave), oppure di 3 giorni mensili di permesso retribuito.
Quanti sono i giorni di congedo parentale al 30?
Anche i lavoratori a progetto e iscritti alla gestione separata dell'Inps, e in generale i lavoratori con contratti precari, hanno diritto ad un periodo di congedo parentale di 3 mesi da usufruire entro il primo anno di vita dei figli con retribuzione pari al 30% del reddito percepito.
Quanto è l'importo dell'assegno di frequenza?
Quanto spetta L'indennità viene corrisposta per tutta la durata della frequenza. Per il 2021 l'importo è di 287,09 euro mensili. Il limite di reddito personale annuo è pari a 4.931,29 euro.
Come prendere la malattia per i figli?
Il padre o la madre devono recarsi dal medico curante del figlio e munirsi di certificato attestante la malattia del bambino. Solitamente è il medico curante che trasmette direttamente all'INPS il certificato, che poi viene inoltrato al datore di lavoro del genitore.