Isola Palmaria
Tre sono le isole dell'arcipelago di Portovenere: la più grande l'isola Palmaria, più piccola l'isola del Tino e il Tinetto poco più che uno scoglio.
L'isola Palmaria è separata da Portovenere da uno stretto braccio di mare detto Le bocche, è di forma triangolare e prende il suo nome probabilmente da "Balma" che ha il significato di grotta. Il suo perimetro è di circa 6,5 Km, ed è molto frequentata soprattutto in estate dal turismo balneare, ricercata soprattutto per la limpidezza delle sua acque.
Molto vario il suo paesaggio, che passa dalle zone più degradanti verso il mare che sono le uniche abitate, ricoperte dalla vegetazione meditterranea, alla zona costiera che guarda il mare aperto con alte falesie a picco sull'acqua e ricca di grotte, in particolare la Grotta Azzurra visitabile in barca e la Grotta dei Colombi accessibile solo in calata con corde.
Nella Grotta dei Colombi sono state ritrovate ossa fossili di animali pleistocenici, quali il camoscio e il gufo delle nevi, ed inoltre resti di sepolture umane (oggi presenti presso il Museo Civico della Spezia) che attestano la presenza umana in questo luogo a circa 5000 anni fa.
Molte sono le costruzioni di carattere militare presenti su di essa e di grande interesse storico, come il forte Conte di Cavour (o forte Palmaria), la batteria Semaforo, la torre corazzata Umberto I dotata all'epoca di 2 cannoni Krupp da 400 mm. e in seguito adibita a carcere militare e i resti della batteria Albini. Molti i bunker e postazioni di artigleria e contraerea della II guerra mondiale sparsi per l'isola ora abbandonati e sommersi dalla rigogliosa vegetazione.
Nella parte meridionale denominata Pozzale è presente la cava abbandonata per l'estrazione del pregiato marmo nero con striature dorate detto portoro con i resti delle abitazioni dei minatori, delle gru e dei paranchi utilizzati all'epoca.
Nel 2009 con un totale di 50 chili di esplosivo è stato abbattuto l'ecomostro detto Scheletrone che deturpava la vista dell'isola da Portovenere.